Verso i primi di maggio del 2021 vado a farmi fare un’ecografia in uno studio convenzionato, al già menzionato bozzo che avevo sotto il lobo dell’orecchio sinistro, che nel frattempo era diventato abbastanza più grande. Il medico che mi ha fatto l'ecografia dice che non è assolutamente una ciste, e mi consiglia di fare ulteriori indagini.
Contatto la mia oncologa e qualche giorno prima di avere l'appuntamento con lei mi accorgo di avere anche un linfonodo ingrossato un pò sopra la clavicola sinistra.
A fine aprile avevo fatto il vaccino per il covid ed avevo sentito dire che ad alcuni aveva fatto ingrossare per qualche giorno i linfonodi ascellari, che io non ho più perché mi sono stati tolti nel 2014 quando ho avuto il primo tumore al seno. Quindi sono tranquilla e sicura che si tratta di una reazione simile, solo con i primi linfonodi in sede vicina all'iniezione del vaccino.
Vado dall'oncologa e riferisco il tutto. L'oncologa mi spedisce a rifare un'ecografia in ospedale.
Il medico che mi vede questa volta mi dice di stare tranquilla, che quello sotto all'orecchio è una cosa che ha già visto molte volte e si tratta sicuramente di un tumore benigno chiamato tumore di Warthin. Mi manda però per sicurezza a fare un ago aspirato.
In effetti quello dell'orecchio sembra proprio Whartin, che colpisce la ghiandola salivare.
Però il linfonodo sopra la clavicola con il vaccino non centra un bel niente.... si tratta di una metastasi tumorale. Ha le stesse caratteristiche del tumore del 2013, il primo. Ed è una doccia gelata che ricevo addosso senza preavviso. La parola metastasi fa una paura pazzesca anche ad una onco-veterana come me.....
Ci sarà sicuramente chi sostiene il contrario, ma io sono convinta che l'infiammazione creata dal covid ha causato tutto ciò. Questo nessuno me lo potrà mai togliere dalla testa.
Fortunatamente la Ricerca va sempre avanti e mi viene proposta una terapie in capsule a base di PARP-inibitori, l'Olaparib. E fortunatamente funziona! Inizio la terapia alla fine di agosto dopo vari esami, tra cui la PET che non avevo ancora mai fatto.
La PET è una specie di Tac, ma funziona così: non si devono assumere carboidrati e zuccheri nelle 24 ore precedenti all'esame, si va a digiuno e là ti iniettano per endovena un radiofarmaco simile allo zucchero che va a depositarsi nelle cellule tumorali e quindi le mette in evidenza. Questo esame evidenzia la metastasi che ho sul linfonodo e sui linfonodi sotto alla parte mammaria a livello intercostale, che non si possono rimuovere chirurgicamente. Per fortuna non c'è altro.
Questa terapia orale mi da qualche disturbo di bruciore allo stomaco, mi fa ingrassare (ci mancava pure questa... già non ero magra prima.....) e mi fa calare l'emoglobina, tanto che già a dicembre dobbiamo sospendere per qualche settimana per farla risalire. Ma tra un tira e molla continuo già alla successiva PET il tutto risulta molto ridotto.
Ma di questo racconto alla prossima pagina.
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