mercoledì 11 dicembre 2013

La paura e la presa di coscienza

Un attimo di panico c'è stato, a dir la verità.
Ho deciso di soprassedere per un paio di giorni, anche perché non volevo spaventare mio marito che era appena stato dimesso dall'ospedale e poi perché ho pensato: "magari passa…."
Nel frattempo però mi sono ricordata che quando ho fatto la mammografia in gennaio l'infermiera preposta al sevizio screening che mi ha fatto l'intervista per la solita anamnesi mi ha dato anche dei numeri utili da chiamare in caso di dubbio e li ho cercati, trovati e messi sulla memoria del telefono.

Dopo qualche giorno, dato che il nodulo era sempre là, mi confido con mio marito che sbianca, e mi impone di chiamare subito chi di dovere. Così l'indomani armata di coraggio telefono al numero "utile" del Centro Tumori, mi risponde una gentile voce che mi dice che se voglio fare una visita senologia devo mettermi in fila d'attesa a meno che io non mi faccia fare dal mio medico un'impegnativa con la dicitura "urgente". In quel caso sono obbligati per legge a visitarmi entro 72 ore.
Lo stesso pomeriggio vado dalla mia dottoressa, che quando sente il nodulo mi fa di filata la richiesta urgente per il Centro Tumori.
La mattina dopo vado al Centro Tumori e vengo visitata da un dottoressa la mattina stessa, effettivamente mi riscontra un nodulo di circa 3,5 cm di diametro e mi rimanda a fare un ecografia del seno.
Ho l'appuntamento il 21 di ottobre per l'ecografia. La dottoressa che mi fa l'ecografia riscontra anche lei il nodulo e mi fa ritornare il 23 per fare un'ago aspirato. Praticamente ti fanno un prelievo con un aghetto sottile dal nodulo, guardando con l'ecografia per non sbagliar mira :)
Mi dicono di richiamare dopo una decina di giorni per sapere se è pronta la risposta, a quel punto si viene ricontattati dal Centro Tumori.
Nell'uscire vengo raggiunta dalla dottoressa che mi ha fatto l'ecografia. Mi dice che cercheranno di fare presto, che comunque sia il nodulo sarà da togliere.
Passano i giorni che devono passare. La risposta dell'ago aspirato è pronta e vengo contattata dal Centro Tumori come da copione. Mi danno un'appuntamento e siamo arrivati al 12 novembre.
Mi dicono che l'esame citologico ha evidenziato la presenza di cellule carcinomatose. 
Il quadro orienta per la presenza di un carcinoma G3 con necrosi. Categoria C5
G3 significa scarsamente differenziato, crescita rapida e prognosi peggiore.
Categoria C5 significa carcinoma maligno.


Immagine presa da internet

Intanto il 14 novembre mi devo sottoporre ad una risonanza magnetica ed il 20 ad una biopsia.
E' la prima volta che sento parlare di terapia neoadiuvante, in sostanza mi prospettano un quadro del genere: o si fa una mastectomia totale (cioè mi tolgono tutto il seno) con ricostruzione immediata oppure c'è la possibilità di fare questa terapia che non è altro che una chemioterapia con la quale si tenta di rimpicciolire le dimensioni del nodulo dopodiché si farà un intervento più conservativo (la quadrantectomia).

Mel frattempo mi chiedono di scegliere il chirurgo, ed io consigliata da più parti scelgo quella che viene considerata la più brava della zona!

In realtà credo di venir presa per matta ma non me la sento di "odiare" questo mio tumore come normalmente si pensa. Vedo in giro tante cose scritte sul "debellare il nemico"," la battaglia al mostro" e cose di questo tipo. Ma io penso che anche quello fa parte di me, sono sempre io e come si fa ad odiare se stessi?? 


Nessun commento:

Posta un commento

La vita ha più fantasia di noi!